[Numero dedicato alla questione tedesca.]
Questo numero dedicato alla questione tedesca offre ai lettori un esempio di come faremmo "Rivoluzione Liberale" se potessimo stampare frequentemente numeri di otto pagine. Due anni fa, l'anno scorso, tra la palingenesi fascista, sembrava un sogno far vivere e imporre una rivista libera e originale di politica. Oggi non deve sembrare un sogno migliorarla ed ampliarla. Sappiamo dopo due anni di prove che ci sono molti amici capaci di condividere i nostri sacrifici. Ci rivolgiamo di nuovo a loro. Abbiamo bisogno di far conoscere la rivista a nuove persone, di mandare sempre nuovi numeri di saggio. Per questo ci dobbiamo fondare sugli abbonamenti sostenitori e sulla sottoscrizione. Se avremo 100 abbonati sostenitori potremo mandare "Rivoluzione liberale" a 500 persone che vorrebbero e non possono abbonarsi, a biblioteche, circoli di cultura. Gli amici ci inviino dunque l'abbonamento sostenitore e partecipino alla sottoscrizione. Inoltre vogliamo quest'anno raddoppiare gli abbonati. Desideriamo indirizzi di probabili abbonati. Abbiamo disposto per un DONO DI LIRE QUATTROCENTOcioè di tutti i volumi già stampati o che si stamperanno prima del 30 giugno 1924 presso l'editore Gobetti a quanti ci procureranno 100 nuovi abbonati per il 1924. Chi ci avrà procurato 20 nuovi abbonati potrà scegliere libri di nostra edizione sino all'ammontare della somma di L. 100. A chi ci trova 3 abbonati regaleremo l'edizione in carta patinata del volume: FELICE CASORATI PITTOREA chi ne trova uno spediremo; Tommaso Fiore; "Eroe svegliato asceta perfetto". I libri saranno spediti franco di porto appena l'interessato ci avrà comunicato i nomi degli abbonati nuovi da lui presentati che abbiano effettivamente pagato la quota di abbonamento. Gli abbonamenti semestrali contano come mezzo abbonamento. Gli abbonamenti sostenitori come cinque abbonamenti. Bisogna che gli amici ci aiutino a raddoppiare i nostri abbonati. Preghiamo i vecchi abbonati di rinnovare sollecitamente l’abbonamento. Entro Gennaio spediremo tratta ai ritardatari. |