DEI DELITTI POLITICI
"Il Re nell'atto che ha dichiarato con antecedenti sue sovrane risoluzioni, che non debba ulteriormente procedersi contro i detenuti per materia di Stato intinti anche di delitti comuni, quando questi delitti non abbiano avuto altra causa che quella di Stato, e sieno stati un puro effetto della medesima, ha creduto proprio della sua giustizia e della sua reale clemenza il volgere gli occhi verso quell'altra classe di suoi amatissimi sudditi, i quali abbiano commesso qualche trasporto per un puro effetto del di loro zelo e della loro fedeltà verso il real trono; ha perciò la M. S. comandato, che su quegli omicidi ed altri sacchi seguiti... debba cessare qualunque inquisizione, che i detenuti... debbano subito essere posti in libertà". Così Ferdinando IV di Borbone, il 30 giugno 1801. T. F.
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