LA VITA INTERNAZIONALE

La Ceco-slovacchia

    Una delle caratteristiche principali della vita economica ceco-slovacca é stata la diminuzione della produzione. La superficie di suolo coltivata a cereali da 744.000 ett. (grano) è stata ridotta a 556.000; quella coltivata a riso da un 1.047.000 è scesa ad 874.200.

    Abbiamo in Ceco-Slovacchia uno degli esempi più caratteristici di socialismo di Stato.

    Gli operai si battono per la diminuzione delle ore di lavoro, per una politica di calmiere nei prezzi, per l'aumento dei salari. Viceversa l'aumento dei salari porta un aumento dei prezzi e una diminuzione della produzione che si risolve in crisi dell'industria.

    S'aggiunga che il governo per la sua politica riformista ha dovuto introdurre l'imposta sul capitale. C'è ora tutto un nuovo edificio burocratico e costoso per l'esazione delle imposte. Come si vede, le questioni si risolvono in un circolo vizioso.

    L'industria cerca di rifarsi della crisi e del peso tributario coi dazi protettivi. Il commercio con l'Austria e con le altre nazioni vicine si va limitando.

    Citiamo un caso estremamente tipico di nazionalismo economico parassitario.

    La Ceco-Slovacchia importava per la somma di 7 milioni di corone ceche sieri stranieri. Ma ai politicanti non pareva vero che il paese dovesse esser tributario dell'estero per un prodotto di così evidente necessità. Le campagne dei politicanti non fanno sorgere in nessuna parte i produttori di sieri. Tanto si predica che vien deciso di impedire l'importazione fondando un istituto siero-terapico di Stato. Si trova uno specialista di grande rinomanza: gli si affida la direzione. Tuttavia i politicanti non sono contenti: lo specialista é di sentimenti tedeschi: bisogna revocare la nomina. Ogni partito propone un proprio candidato alla direzione dell'istituto siero-terapico: mentre i politicanti non riescono a mettersi d'accordo i malati mancano di sieri.

LUSTIG.

La Spagna

    La situazione in Spagna non pare stabile. Nuovi fermenti sembrano preparare nuove azioni, forse nuovi pronunciamenti. Il sintomo del giorno é la tendenza dei partiti a risolvere le loro crisi interne. Nell'inerzia generale si scorgono, volontà di apposizione, ripugnanza alla collaborazione.





    Il partito maurista, che finora é stato insieme col regionalista l'unico solidale col Direttorio, giacché l'adesione del partito social-popolare è stata condizionale, non si riforma. Il partito conservatore storico segue, con ostilità, gli eventi. I gruppi liberali seguitano a sopportare a testa bassa, il vento avverso, finché sia passato. La dispersione repubblicana é completa. I socialisti sono più riflessivi e moderati che mai. Un vero disorientamento, un atteggiamento passivo, anche nei partiti che ottengono la benevolenza del Direttorio, avvolge tutta la vecchia e nuova politica.

    In Catalogna continua il catalanismo, suddiviso tra la "Lliga" e la "Acciò Catalana"; seguiteranno i gruppetti monarchici, e solo potrà darsi nuova forma il partito di sinistra. V'è una enorme massa di sinistra, desiderosa d'organizzarsi, che alle volte é sedotta dal sindacalismo, alle volte si circoscrive nei repubblicanismi locali, ora fa esperimenti socialisti, ora comunisti, senza mai conseguire, per la sua varietà ed imprecisione, risultati efficaci e concreti.

    Il colpo di Stato invece che spegnere la lotta politica sembra prepararne la rinascita: e questo e l'elemento nuovo, non intonato con il patriarcalismo fascista, e vitale per il futuro.

ICS.

La Grecia

    Le elezioni greche avranno luogo il 16 dicembre. Esse saranno effettuate secondo l'antico sistema elettorale (rappresentanza proporzionale). Ogni partito entrerà col suo programma nella lotta.

    Il partito repubblicano non cessa di ingrossare le sue file. L'elemento militare costituisce il suo nucleo principale. Quasi tutti i generali dell'esercito e della flotta sono antimonarchici. Furono essi a reprimere l'insurrezione metaxista. Inoltre, i profughi e l'ala sinistra del partito venizelista sono per la repubblica; e i repubblicani sono in maggioranza a Creta e nelle nuove province.





    Invece i partiti di Rhalli e di Zaimis ed una grande frazione di venizelismo é in favore della monarchia costituzionale. A questi monarchici si rimprovera dalla rettorica nazionalista repubblicana l'opportunismo e la politica estera guardinga. In quanto a Venizelos, il generale Kondylis, parlando in nome del partito repubblicano, si é espresso in questi termini enfatici. "Quantunque io sia pieno di ammirazione per Venizelas, che é il più grande uomo di Stato della Grecia, egli ha tuttavia commesso molti gravi errori. Mentre era al potere, parecchie volte avrebbe potuto sbalzare di seggio la dinastia; ma egli ha sempre rifiutato. Se questa volta egli rifiuta, nessuno gli obbedirà. Noi costituiamo la grande Grecia".

    Il governo attuale sembra trescare coi repubblicani, almeno per tener lontano Venizelos. La situazione presenta un certo interesse dal punto di vista internazionale: ragioni di stabilità diplomatiche sono infatti quelle che si oppongono al mutamento di regime; e che appunto determinano l'atteggiamento di Venizelos.

FILLOTIS.

Produzione russa

    Ecco il rapporto, calcolato in cifre indici, fra i prezzi dei prodotti della economia rurale e quelli delle merci industriali (media dei mercati di tutta la Russia):


1° Gennaio

1923

123

81

15 Maggio

"

157

66

1° Luglio

"

145

70

20 Settembre

"

170

52

Anno

1914

100

100

1° Agosto

1922

80

115

15 Settembre

"

100

100

1° Ottobre

"

105

95


    Sicché il contadino deve adesso vendere, per es., 30 kg. di grano per acquistare un oggetto che nell'agosto 1922 egli otteneva in cambio di 10 kg. Per certi articoli di prima necessità il divario è ancora più scoraggiante; ha fatto il giro della stampa la notizia che un paio di stivali equivalgono ora a trentadue quintali di segala, allorché prima della guerra si avevano per il prezzo di 3 o 4 quintali.

    Il contrasto tra l'economia industriale continua ad essere il fatto centrale della vita russa.