LEGIFERAZIONI   ITALICHE

    Le stramberie dell'immaginazione! Chissà, perché alcuni giorni or sono, entrando a Montecitorio io pensava al popolo ebreo in captività a Babilonia? Non mi farete il torto di supporre che io sia freddurista sino al punto da arrivare a quella similitudine per via che anche il popolo ebreo era... eletto. No! ma perché anche gli ebrei in captività rimpiangevano i collegi perduti e per riaverli esibivano ogni sorta di servigi ai governanti di Babilonia. Uno di essi - un certo Iohachim o Hellhachio - sollecitava la benevolenza del capo delle guardie del re, ricordandogli che lui pure aveva contribuito alla catastrofe del suo popolo, rivelando alla pattuglia babilonese, che l'aveva fatto prigioniero, il boschetto nel quale s'era messa in agguato la cavalleria giudea. E Iohachim o Hellhachio divenne scriba della cancelleria del re e grande fu il suo zelo nel servire il despota contro la sua propria gente oppressa.

    Chissà perché (stramberie dell'immaginazione!), incontrando in un corridoio, ritto ed ossequioso dinanzi a due deputati fascisti, l'on. Casertano, mi parve che il suo cranio fosse avvolto in un turbante lunato, che gli scendesse dagli omeri massicci la clamide orlata di pelle di capra e che pencolasse dal retto nasale l'anello di ferro della schiavitù babilonese.

    L'on. Casertano - leggete i giornali ? - é ora il balio asciutto della riforma elettorale e fu il Iohachim o Hellhachio della borghesia liberale o democratica alla vigilia dell'avvento fascista e della captività del popolo eletto di Montecitorio. Egli é glabro, florido, panciuto e solenne e sarà un intingolo fra gl'ingredienti liberali e democratici della "lista nazionale". Agita un ventaglino sotto il suo double menton, e dice :





     - Discussioni oziose! Ciascuno procuri d'essere rieletto e qui dentro ripiglia il giorno dopo la sua libertà di azione.

    Questo saggio precetto spiega la ragione del mio particolare interesse per l'on. Casertano. In lui, lettore, tu puoi riconoscere i due terzi, o i tre quinti, della nostra assemblea legislativa. Egli é il medio peso, la media temperatura della sua specie.

    Sì: discussioni oziose... Che importano il terzo o i due quinti lasciati alle minoranze fatalmente disunite, di fronte a quest'altra questione fondamentale: - Vi sarà la libertà e la segretezza del voto?

    Qui é tutto. Se vi sarà questa libertà, i numeri e le vicende medesime della lotteria elettorale certamente imporranno, della libertà, l'estensione a tutte le altre manifestazioni della vita politica italiana. Se non vi sarà la libertà di votare, i posti delle minoranze, comunque dosati, saranno ridotti, e la coazione, l'arbitrio, la intimidazione continueranno a paralizzare coloro che vi staranno a sedere.

    Vi é un problema, e non consiste nel conquistare una minoranza dei due quinti o dei due sesti dei seggi a Montecitorio: consiste nel riconquistare i dieci decimi delle libertà, che ci furono confiscate. Alle conquiste ci si arriva con la volontà deliberata; ma vi si perviene rendendosi degni della libertà. Riconquistare ciò che fu perduto implica una rinnovazione nei rivendicatori. Sfugge alle mani del cieco ciò che ritrova - sulle vie del destino - il chiaroveggente.

UNO SPETTATORE.