CRITICA ALLA CRONACA
Dopo aver parlato ai baldanzosi ragazzi ed alle donne dai facili fremiti, in Padova, dopo avere solleticato l'orgoglio di un'assemblea di vecchi debolucci improvvisamente assurti all'onore di solidi saggi all'antica, il capo del Governo ha dissetato con i fiumi della sua eloquenza e con quattro promessi milioni le rappresentanze ufficiali di Sassari. E' noto che gli Italiani conoscono i Sardi per gente calma e ferrigna, tarda e violenta, chiusa nell'impenetrabile mistero di un'isola lontana da cui ogni tanto parte l'eco delle gesta di un brigante; più profonda conoscenza politica non ha voluto svelare il capo degli italiani. Egli ha parlato non come Capo di Governo, ma come trincerista, il che può esser tutt'al più segno di quella profonda e lodevole convinzione di superiorità sui propri sudditi, che consente di intrattenerli in divagazioni sentimentali, ma non di ritenerli degni di uno specifico accenno alle loro esigenze collettive. In realtà, nulla significherebbero gli eroismi di una Brigata Sassari se il loro scopo fosse stato quello di facilitare il regalo di un acquedotto ad una città assetata; chi conosce la sete dei giorni di combattimento sa che dopo di essa il vino è buono, ma la libazione concessa al guerriero dopo la lotta è ottimo accorgimento del duce di mercenari, utile non tanto come invito a rendersi degni dei morti, quanto come invito per poterli più presto dimenticare. Se la Brigata Sassari deve essere, e molti indizi danno a sperare che sia, il sintomo della vitalità degli isolati, il più bel dono per il popolo che l’ha creata non può essere che la facoltà di spiegare liberamente le facoltà tanto fieramente rivelate. Ciò non si può ottenere concedendo qua e là un acquedotto, ma creando un regime politico generale che consenta l'esplicazione delle attività economiche, il senso realistico e severo dei problemi politici; e l'espressione libera, se è permesso dirlo, delle risultanti politiche delle attività e degli studi. In Italia nessun governo può permettersi il lusso di una generosità verso taluni, senza inevitabilmente imporsi il peso di un eccessiva durezza verso altri; colmare di doni gli industriali del Nord, gli agrari del centro gli agricoltori del sud, i pastori della Sardegna è possibile soltanto con progetti sulla carta. Il sistema dei discorsi politici a promessa obbligata non è stato inventato ora: al ritorno a Roma, i vari De Stefani hanno sempre strillato e smorzato i facili entusiasmi, e non a torto. Ma queste sono sottigliezze, la Sardegna è pittoresca, il discorrere è facile e più facile il battimani. Se la Sardegna non fosse così bella, romanticamente chiusa nel suo mistero, si potrebbe chiedere come il necessario sistema generale di tranquilla libertà sia stato rispettato nei giorni in cui un promettente partito in formazione, che ricordava proprio la Brigata Sassari tanto volentieri, è improvvisamente, misteriosamente scomparso dalla vita politica. Se la scomparsa fosse stata automatica, bisognerebbe dire che la Brigata Sassari, fuori dei discorsi, è ormai dimenticata. |