DELIZIE INDIGENE
Il 29 aprile sono avvenute a Sanza, paese della provincia di Salerno, le elezioni per il Consiglio comunale. Diciamo Sanza, per esemplificazione, ma il sistema "totalitario" di elezione è fenomeno generale nei Comuni del Mezzogiorno, ove si vanno costituendo amministrazioni fasciste, che sono dominate da coloro, gente di ogni colore, che si rendono solleciti di occupare "le posizioni fasciste". Squadre di fascisti fatte affluire da tutti i comuni vicini, si concentrarono sul luogo, ed occuparono il paese, circondandolo di un cordone che impediva l'entrata e l'uscita a chiunque non avesse ottenuto il permesso dell'autorità fascista. Per uscire dal paese e recarsi in campagna, i contadini dovevano presentare al cordone un certificato attestante che avevano votato. Lo zelo di queste squadre arrivò fino al punto da costringere i vecchi amministratori a votare... contro sé stessi! Alcuni reparti della Milizia Nazionale furono mobilitati ed inviati a Sanza perché bisognava votare per forza. Del resto, non può spiegarsi diversamente l'affluenza alle urne del 97 per cento degli elettori, annunziata clamorosamente dal Commissario prefettizio, rappresentante del Governo, al console della Milizia di Salerno cav. Sorgenti, in un telegramma: "Dalla roccaforte Amendoliana annunzio strepitosa vittoria fascista 97 per cento voto lista fascio". A. d. F.
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