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PIERO GOBETTI - Editore
TORINO - Via XX Settembre, 60
L. 5
GIUDIZI:
"...esposizione precisa del pensiero specialmente sociologo del P., come può darla uno scolaro preoccupato dell'esattezza della propria interpretazione".
"Merita d'esser letto perché dà un'idea abbastanza chiara e sistematica della sociologia paretiana e per qualche interessante lettera inedito del Pareto stesso".
"È un'esposizione sintetica ma chiara e adeguata di quello che fu il pensiero scientifico del P.".
"L'autore tende a porre in rilievo il carattere puramente scientifico ed obbiettivo dell'opera del grande scomparso".
"L'ultima parte (sui possibili sviluppi dell'opera sociologica del P.) è la più originale".
"Alberto Cappa merita lode per aver con questo profilo dissipato molti dubbi e pregiudizi. L'opera paretiana ha avuto pochi seri conoscitori. Molto si è discuso per sentito dire sulle svariate gazzette e rivistuole. Queste serrate pagine costituiscono una vera presentazione spirituale".
G. PREZZOLINI PAPINI
L. 6
Seconda edizione accresciuta.
GIUDIZI:
"É il migliore studio critico su Papini".
"Storia chiara e veritiera della giovinezza di un uomo che rimarrà, con tutto ciò che ha di buono e di cattivo, una delle più caratteristiche figure".
"Libro di fede e di responsabilità che rivela in Prezzolini oltre le singolari e forti qualità di storico della letteratura e intenditore di poesia che da tempo tutti gli riconoscono, un'alta coscienza morale che informa ogni suo giudizio e lo rende perciò degno di attenzione".
"Ci pare ottima cosa aver ristampato e aggiornato il vecchio Papini prezzoliniano".
"È certo quanto di meglio si sia scritto sullo scrittore toscano".
"Questo studio si legge di un fiato. È un andante delizioso. È una prosa ben costrutta che colpisce di primo acchito: piena, elegante, sicura".
"Il primo e più compiuto ritratto dell'attuale convertito".
"L'autore deve aver fatto uno sforzo di volontà per giudicare con tanta serena obbiettività l'amico e il compagno di molte esperienze".
L. 7
GIUDIZI:
"Il fatto stesso che l'autore s'indugia anzitutto sull'opera umanistica e sulle poesie greche e latine del poeta toscano, denota un'acutezza d'indagine che oltrepassa brillantemente i limiti accademici della consueta esegesi polizianesca".
"Il Vaccarella ha illuminato il Poliziano in una lettura attenta e talvolta anche un po' troppo particolare, con un metodo che si riconosce subito come frutto dell'educazione crociana: lettura frammentaria e orientata a dar rilievo all'aspetto più concreto e più elementare dell'immagine".
"Il V., oltre la forma tersa, cerca di farci sentire frementi, alcune nuove vibrazioni squisite e quasi religiose dell'anima del P.".
"Conscientia", 2 maggio.
"Studio critico, acuto ed originale... L'autore porta nella disamina dell'arte polizianesca la sensibilità dell'artista e l'oculatezza del pensatore".
"Poliziano ritorna ad essere studiato e non con intenti solamente artistici, ma, come fa il V., con intenti umani ed è buon segno non solo per la conoscenza personale dell'opera e della vita di un grande artista, ma per la rivalutazione della nostra storia letteraria di cui poco o male in fondo si conosce il valore umano, al di là di quello artistico. E il V. ha ragione nell'affermare che bisognerebbe cominciare dal rivalutare la letteratura latina, così a torto oppressa sotto un giudizio formalistico cui tutti si sono in Italia e fuori, salvo qualche eccezione, acquetati".
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