PER GAETANO SALVEMINII.18 giugno 1925.Caro Signor Gobetti, Sono spiacente di sentire che il Professore Salvemini è incappato in un guaio per ragioni politiche. La sua opera è così conosciuta, così stimata dagli studiosi, così animata da quello schietto spirito italiano che ripetutamente ha conquistato per il suo paese il plauso e l'appoggio dell'Europa, che certo non può venirgli alcun danno. Mi dico sinceramente suo RAMSAY MAC DONALD.
II.16 giugno 1925.Per dovere di coscienza attesto che non ho mai avuto alcun dubbio sulla purezza delle intenzioni di Gaetano Salvemini; anche se in gravi questioni politiche ebbi a dissentire, come dissento, da lui. Dalle sue opere ho imparato, assai, negli stessi dissensi, pur quanto alla comprensione e al giudizio della storia moderna e contemporanea. Alle facoltà insigni che egli ha, di storico e di scrittore, ho reso altre volte giustizia in pubbliche pagine; e le ammiro. Della cattedra non si è mai valso per la propaganda delle sue proprie idee di politica militante. GUIDO MAZZONI.
III.29 giugno 1925.Sebbene la mia assenza da Firenze mi abbia costretto a un ritardo, desidero non manchi il mio nome fra quelli degli studiosi che hanno sentito il dovere di attestare la loro stima a Gaetano Salvemini. Dal quale ho spesso, anche profondamente, e, talvolta, vivacemente dissentito in materia politica, ma del quale ho sempre altamente apprezzato la dirittura morale, il disinteresse, il coraggio delle proprie opinioni, l'amore del proprio Paese, oltre alla forza dell'ingegno e all'importantissima opera di storico, per le quali occupa un posto così cospicuo nella cultura e nella scuola italiana. Né potrò tacere, per la lunga esperienza di collega nella medesima Facoltà universitaria, che mai si è potuto rimproverare a G. S. tentativo alcuno di propaganda settaria o di proselitismo politico attraverso la scuola e l'azione sua di maestro. Senza venir meno al rispetto della giustizia che segue liberamente il suo corso e degli organi che la servono, è lecito esprimere quel che la coscienza, più che l'amicizia, detta nei riguardi di un collega degno di rispetto e di stima. C. CALÒ.
IVIl sottoscritto si sente in dovere di attestare la sua ammirazione e stima profonda per Gaetano Salvemini. Il suo nome non solo onora la cultura italiana ma l'europea; egli è tra i più grandi storici contemporanei. È impossibile averlo avvicinato e conosciuto personalmente senza aver subito il fascino della sua grandezza morale e della sua vita caratterizzata da nobiltà e da coraggio. Gaetano Salvemini non è un libellista ed è incapace di agire altrimenti che in modo nobile e alle luce del sole. BULTON KING
(Autore della Storia dell'Unità .
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