Politici d'oggiAusten ChamberlainAl tradizionale banchetto del Lord-Mayor, nell'antica sala delle Corporazioni della città, il Guildhall, decorato dal lato ovest di due grandi figure scolpite in legno, il Gog e il Magog dell'Apocalissi, Stanley Baldwin, presentendo il Ministero appena costituito, diceva di avere anche lui i suoi due giganti, il suo Gog e il suo Magog, incaricati di difendere l'uno, Winston Churchill, Cancelliere dello Scacchiere, la borsa del contribuente; l'altro, Austen Chamberlain, Ministro degli Affari esteri, gli interessi, della Gran Bretagna all'esterno. Del gigante, a dire il vero, né l'uno né l'altro hanno la figura, e il secondo anche meno del primo. Alta statura, ma costruzione mediocre, monocolo fisso all'occhio destro, egli non dimostra in cambio i suoi sessant'anni compiuti, passati per metà nella carriera parlamentare. Figlio di prime nozze del famoso Giuseppe Chamberlain, fu preso dalla politica a meno di trent'anni, per tradizione e quasi per eredità di famiglia, dopo gli studi fatti secondo le più ortodosse regole inglesi, alla scuola di Rugby e al Trinity College di Cambridge, integrati in seguita alle Sciences politiques di Parigi. Discendente di una famiglia di Birmingham, fu eletto deputato alla Camera dei Comuni nel 1892 per la circoscrizione della Contea di Wercester e la rappresentò ininterrottamente sino al 1914, anno in cui passò a rappresentare la parte ovest di Birmingham. Chamberlain fu sempre conservatore, o per meglio dire unionista; suo padre, Joseph Chamberlain, aveva appunto capitanato nel 1886 quei liberali che si erano separati da Gladstone in occasione del primo progetto di Home Rule e avevano costituito coi conservatori il partito dell'Unione tra Gran Bretagna e Irlanda. Nell'agosto 1895 l'opposizione all'Home Rule condusse Lord Salisbury al potere. Joseph Chamberlain ebbe il portafoglio delle Colonie. Austera, dopo tre anni di noviziato, aveva cominciato la carriera degli onori col posto di Lord civile dell'Ammiragliato. Nel 1900, quando a Salisbury successe Arthur Balfour, fu segretario al Tesoro. Divenne ministro nelle poste nel luglio 1902 in seguito alla lotta di Joseph Chamberlain contro il libero scambio per il protezionismo della preferenza all'Impero. Nell'ottobre 1903 è Cancelliere dello Scacchiere. Nel 1906 i liberali schiacciano i conservatori; Austen si ritira: si sposa. Ritorna sulla breccia soltanto al tempo della guerra europea, nove anni dopo. Nel maggio-giugno 1915 Asquith forma il gabinetto di coalizione con otto unionisti, un laburista e dodici liberali e offre a Chamberlain il posto di Segretario di Stato alle Indie, Chamberlain si dovrà dimettere nel 1917 come responsabile della cattiva organizzazione della spedizione in Mesopotamia. Torna ministro della Guerra nell'aprile 1918 e nel gennaio 1919 è di nuovo Cancelliere dello Scacchiere con Lloyd George. Nel marzo 1921 quando Bonar Law, leader del partito unionista, si ritira per ragioni di salute, Chamberlain diventa responsabile per la parte conservatrice della politica di coalizione. Da questo momento egli viene in sospetto e in disgrazia presso i conservatori più intransigenti. Chamberlain giustifica la sua politica con la spettro del bolscevismo: "Vi sono delle ore in cui sarebbe imperdonabile insistere su questioni di partito o su questioni personali; i problemi che si pongono alla nazione esigono visioni larghe, un'unione più vasta di quella che non sarebbe consentita dai limiti di un solo partito e bisogna mettere in comune le tradizioni e le idee di tutti i partiti per condurre felicemente in porto la nave attraverso crisi e pericoli". Bisogna ricordare che il figlio di Joseph Chamberlain era unionista di origini liberali, perciò i più tories dei conservatori sempre gli furono avversi; e gridarono addirittura allo scandalo quando Chamberlain accettò una politica che per risolvere la questione irlandese concludeva a una vera e propria negazione dell'Unione istituendo a Dublino un Parlamento distinto da quello di Westminster. Così Austen Chamberlain si alienava sempre più contemporaneamente i nemici del troppo democratico Gallese e i partigiani del libero scambio. Al principio del 1922 c'è un pronunciamento dei conservatori contro Lloyd George per la conferenza di Cannes: essi vorrebbero separare la loro responsabilità dalla sua politica. La cosa si ripete dopo Genova. Austen Chamberlain rimane fedele al suo capo. Finalmente in settembre il partito unionista, approfittando delle disavventure della politica filoellenica, passa apertamente all'opposizione; Chamberlain, Balfour, Birkenhead, Robert Horne sconfessati, si dimettono. Chamberlain, rimasto francamente fautore della coalizione, resta escluso dal successivo Ministero Bonar Law-Baldwin. Anche alla morte di Bonar Law riesce impossibile a Baldwin di ottenere dall'ala intransigente del partito, la rientrata di Chamberlain nel Gabinetto. Solo durante l'esperimento laburista, i conservatori all'opposizione ricostituiscono l'unità del partito e Chamberlain può tornare col secondo Ministero Baldwin insieme con Birkenhead e Churchill. Che cosa rappresenta Austen Chamberlain in questo Ministero?. "È stato allevato per la politica - scriveva nel Times un suo biografo anonimo. - Suo padre gli ha tracciato un piano d'educazione, tale che il figlio diventò un altro lui stesso, in modo tale che i vuoti fossero riempiti e gli spigoli arrotondati". Austen è entrato nella vita con un programma "fatto", con idee "fatte", quasi dispensato dal pensare per conto suo: ecco donde deriva la sua mancanza di originalità. Serio, coscienzioso, diligente, più che un politico egli è un funzionario perfetto, animato dallo spirito che regna nei grandi servizi di Stato. Eccellente amministratore, egli non ha data molte prove di iniziativa creatrice negli impieghi che ha esercitato. Egli segue gli avvenimenti, non li previene, non li prevede, non li dirige, non li domina. Le sue qualità positive sono la buona fede, la franchezza, l'onestà un po' rigida, il coraggio, l'energia, la forza al posto dell'agilità. In un politico inglese è difficile che manchi il carattere. |