PIERO GOBETTI - Editore
TORINO - Via XX Settembre, 60
IMMINENTE:
Ai prenotatori - L. 10
La figura dell'abate Félicité de Lamennais (1782-1854) di Saint-Malo è una delle più interessanti fra quante primeggiarono in Europa nella prima metà del secolo XIX.
L'abate bretone ebbe grande rinomanza in Italia dal 1820 al 1848, poi le sue opere furono dimenticate ed oggi le nostre biblioteche sono quassi affatto sprovviste degli scritti suoi e degli studi che del Lamennais sono usciti, numerosissimi, in Francia.
Uno studioso bresciano (la cui cultura lamennaisiana é stata recentemente consacrata in Francia dalla Bibliographie de Lamennnis del Duine e dalla accoglienza ch'ebbe a Saint-Malo una sua comunicazione fatta dinanzi ai migliori storici del Lamennais) si è accinto all'opera di far conoscere lo scrittore francese agli italiani e mostrava quanto sia stata grande l'influenza sua sugli uomini nostri del suo tempo.
Nel volume ci saranno alcune delle più belle pagine lamennaisiane e si leggeranno interessantissimi giudizi sull'Italia. In appositi capitoli saranno studiati con ampiezza di informazioni i rapporti del Lamennais con la Santa Sede, con Giuseppe Mazzini, con Vincenzo Gioberti, con Gino Capponi e col Tommaseo, con Pier Silvestro Leopardi e con Giuseppe Montanelli. Notizie pressoché inedite intorno ai reazionari suoi oppositori quali il conte Monaldo Leopardi e il canonico Borioni di Ancona e sull'opera del principe di Metternich renderanno il volume interessante anche per i francesi.
François Duine, indubbiamente il più profondo conoscitore di tutto ciò che si riferisce al Lamennais, scriveva alcuni mesi fa, dopo aver letto i due articoli che, con lo stesso titolo del nostro volume. Guido Zadei aveva pubblicato in una rivista milanese: "Je espère bien que vous reprendrez ce même sujet: L'abate de Lamennais e gli italiani del suo tempo, pour le développer en un volume, qui serait trés lu, et très précieux pour les étrangers comme moi".
L'abate Charles Boutard, autore di tre grossi volumi e di parecchi opuscoli lamennaisiani, scriveva il 25 marzo 1923 a proposito dei due articoli suaccennati: "Dés les premières pages, j'ai vu que vous possidez votre sujet et que rien ne vous manque pour le traiter avec compétence".
NOVITÀ:
250 pagine - L. 10
Indice: Premessa. - Cap. I: L'equivoco - II: L'ideologia - III: La Milizia - IV: Le Corporazioni sindacali - V: La Riforma costituzionale - Conclusione - Appendice: Circa le recenti indiscrezioni della Riforma costituzionale.
Il libro di Avarna è sopratutto uno studio documentato. Sulle corporazioni sindacali e sulla riforma costituzionale specialmente egli offre delle conclusioni originali. È la prima volta che questi due lati del fascismo vengano studiati a fondo. L'Avarna prescinde dai concetti e dalle polemiche più noti. Egli studia specialmente l'opera del fascismo al potere con larghezza di informazione e incalzante obbiettività.
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