Les appels de l'Orient

    A provare una ripresa di interesse in Francia per le cose d'Oriente basterebbero il ritorno di Gobineau, il successo ottenuto dai libri di Offendorschi, i libri di Rolland da una parte e dall'altra di René Guénon e di Jean Caves, l'interesse per tipi come Keyserling.

    Tuttavia la larga e audace inchiesta che abbiamo sotto gli occhi, promossa da Les cahiers du mois, non conclude e non vuol concludere nulla sulla sostanza del problema. Essa ci indica gli stati d'animo della cultura francese di fronte all'idea di influenze orientali. Quindi si hanno piuttosto sensazioni e sospetti che conoscenze.

    Sull'argomento del resto in Francia come nelle altre nazioni occidentali (Germania esclusa) non ci può essere ancora una coscienza equilibrata di valori e di distinzioni. Sta di fatto che persino uomini come Gide di fronte alle domande poste dai direttori dei Cahiers du mois non hanno trovato altro da dire che una generica affermazione di libertà dello spirito e di collaborazione internazionale alla verità. Quasi tutti gli altri hanno ricamato sul motivo dell'Occidente concreto e pratico e dell'Oriente mistico.

    Il problema è così poco maturo che i più coscienziosi hanno dovuto fare una distinzione pregiudiziale e confessare che non si può prendere in blocco l'Oriente: Cina, India, Arabi, ecc. Lo stato d'animo francese su argomenti di questo genere è sempre diviso tra i due istinti dominanti: fiducia, amore, cordialità umanitaria (così Rolland, Barbusse, Claudel, il quale ultimo almeno raccomanda con conoscenza di causa, di pensare al teatro giapponese); e filisteismo latino, attaccamento alle tradizioni, negazione di tutto ciò che non rientra nello stile dell'intelligenza. Massis si è divertito a dimostrare che tutto questo orientalismo è disfattismo e che in realtà c'è dietro l'arte dei boches.

    In realtà l'orientalismo francese è tuttora su un tono mondano, ancora più che non succeda a Keyserling. È un sintomo di vaghe aspettazioni, di curiosità esotica più stanca che desiderosa di ricerche. Perciò a discuterne si viene su un terreno di polemica tendenziosa e quasi di politicantismo.

    

    Les appels de l'Orient, Emile Paul frères editeur. Paris, 1925. - Les cahiers du mois. 9-10 a cura di François et André Berge.