DESTRA FRANCESE

    L. MARCELLIN: Voyage autour de la Chambre du 11 Mai. - Paris, Nouvelle Librairie Nationale, 1925.

    L. Marcellin é uno scrittore di destra. Nella ripresa radico-socialista dell'11 maggio vede una ripresa del "régime combiste qui arma les citoyens les uns contre les autres et desarma si bien le pays qu'il donna à l'ennemi hereditaire la tentation, à laquelle il ne sut pas resister, de nous envahir, nous croyant mûts pour l'asservissement". Al Marcellin sfuggono naturalmente tutti i dati fondamentali della moderna politica democratica. Le sue qualità più accentuate di scrittore lo portano all'esame psicologico, alla sopravalutazione dell'intrigo, alla polemica diplomatica. Di questo libro le più belle pagine sono quelle dedicate alla psicologia di Herriot di Poincaré, di Millerand, tendenziose e settarie, ma vivaci. Invece egli si smarrisce nella valutazione sintetica del fenomeno storico, nell'indagine della lotta politica.

    Le sue simpatie vanno ai militari: Joffre, Foch o ai militaristi, Léon Daudet. Il caposcuola è Barrès. Dei politici soltanto Tardieu è risparmiato, col vecchio Clemenceau; ma si sa che Tardieu fu salvato dal compromesso con le sinistre solo dalla disgrazia elettorale.

    Marcellin vuole un dittatore: ma un dittatore di stile, che non sia stato un sovversivo in cerca di impiego, che non abbia fatto, per arrivare, le barricate rosse. Egli è implacabile contro Millerand e contro Poincaré come contro Herriot e Blum.

    Per aiutarsi nelle sue argomentazioni Marcellin fa il profeta di catastrofi. La sua visione del futuro è semplice e rettilinea. Herriot è il Kerenschi che prepara alla Francia la rivoluzione comunista.

    Queste profezie sono regolate da 50 anni almeno dalla critica reazionaria alla Francia repubblicana. La Repubblica tuttavia si é sempre più consolidata secondo la sua logica di Stato popolare. Gli istituti e la classe politica in Francia funzionano nonostante il sovversivismo isterico di Destra. Il fascismo è improprio allo stile politico della Francia, che ha attuata la rivoluzione liberale nella misura possibile in un paese di piccola proprietà rurale e di agiatezza medio-borghese.

    Un regime sicuro, in perfetto equilibrio come la Francia repubblicana, può pagarsi il lusso di una tradizione di intellettuali all'opposizione; anche gli scrittori scontenti collaborano alla libertà della vita politica e alla solidità sociale.