SGUARDO ALLA METAPSICHICALe controversie che hanno fin qui agitato la Metapsichica sono tutte quante fondate su questi presupposti: riconoscimento del rigorismo logico che ne giustifica le ricerche, e della sua perfetta impostazione sul terreno dell'indagine. Per contro però, o dubbi gravi sulla realtà obbiettiva dei fenomeni medianici, o ridda fantastica di ipotesi interpretative più o meno "saugrenues". Noi crediamo, e tenteremo di dimostrarlo, completamente fuori campo la piattaforma comune dei critici e dei disquisitori; e quella crisi che ci sembra iniziarsi nella odierna ricerca Metapsichica reputiamo fatalmente motivata da un vero e proprio errore di impostazione. Come nacque la Metapsichica? Le sue origini prossime e più considerate dai cultori si riassumono nell'opportunità, che parve a un certo punto imprescindibile, di far cessare le ossessionanti polemiche tra i diversi interpreti del fenomeno medianico; le origini remote più interessanti per noi, sono da ritrovare nell'assillo millenario di sollevare, sia pur di poco, il velo d'Iside... Ma non ci si spiega il movimento se non si considera il clima morale e intellettuale che l'ha fatto sorgere. Molto prima che il Richet gli imponesse un nome, il nuovo indirizzo di ricerca era nell'aria: le classi medio-pensanti erano disgustate dal materialismo, che offendeva o la loro fede, o il loro orgoglio di volitivi; l'attenzione degli studiosi si orientava verso le correnti neo-mistiche. Nel campo "accademico" il fallimento del naturalismo Haeckeliano era soffocato ma indubitabile e gli studi sui fenomeni ipnotici fiorivano. Lo spiritismo faceva parlare di sè libri e gazzette... La germinazione latente poteva e doveva concretarsi in un "new-movement", ora, a questo si aprivano due vie: o naufragare tra le interpretazioni dogmatico-religiose, e quindi rinunziare a sorgere come scienza a sè contentandosi di un lavoro di riesame e di sfrondamento. Oppure schierarsi risolutamente a fianco delle scienze sperimentali, abbandonando ogni presunzione di spiegare l'ignoto col malnoto. Invece sorse la Metapsichica. Indirizzo tipicamente francese, intelligente e volgarizzatore, essa non osò pronunciarsi senza equivoco, e alternò l'orgoglio ufficiale del laboratorio proprio e della ricerca corredata di strumenti precisi con la gioia di poter abbordare certi problemi riservati di diritto alla mistica, e costruire e disfare giocondamente (se pure "à côté") castelli di teorie. L'attività Metapsichica ha culminato con la fondazione dell'Institut Mètapsychique International (con una Rivista propria) e col primo Congresso Metapsichico Internazionale di Varsavia (1923). Quanto al contributo arrecato allo studio dei fenomeni medianici ed occulti esso è grande unicamente dal suo punto di vista, che come rigoristi abbiamo da un pezzo rifiutato. Poichè visto con occhio "accademico" il detto contributo si limita a un maggior controllo delle sedute e a un miglior accertamento di certe manifestazioni, senza che la ricerca delle cause abbia fatto un passo (dico un passo) innanzi. E visto con occhio mistico tutto il movimento si riduce a un volgare e pericolosissimo stuzzicamento di forze occulte, le quali non vengono padroneggiate, e si manifestano perciò con tale incoerenza da rendere sempre più complicate le classifiche e sempre meno probanti le ipotesi. EMILIO SERVADIO
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