LA MASSONERIA

    Non crediamo che il Mussolini voglia condurre sul serio la lotta contro la Massoneria. Se fosse non crediamo che gli riesca perché per sopprimere le società segrete, non bisogna rendere la vita impossibile a quelle aperte e dichiarate.

    In linea di principio nulla ci è più odioso della mentalità del congiurato e ci sembra che la lotta politica abbia la sua dignità in quanto si combatte all'aperto.

    Queste le ragioni della nostra antica e radicale opposizione alla Massoneria.

    Sul terreno contingente crediamo che di taluni errori commessi dalle opposizioni in questi mesi la responsabilità debba ricercarsi appunto e soltanto in una certa influenza esercitata in casi specifici dalla Massoneria sull'azione dell'Aventino.

    Fu la Massoneria che influì a far peccare di troppo ottimismo gli oppositori.

    La Massoneria rispetto al Fascismo é ciò che può essere... la Massoneria. Ossia non può scendere alla lotta aperta, all'intransigenza. Lo spirito della Massoneria è di rimanere nell'equivoco, di non spingere le cose all'estremo, di non escludere il compromesso e la transazione. Per il massone è sempre possibile mettersi d'accordo, dividere le parti; la commedia della faccia feroce per il pubblico, ma a tu per tu concertare botta e risposta.

    La Massoneria ideò nell'agosto e nel settembre scorso il gran pateracchio del blocco di tutti, della soluzione centrista, della sagra completa con un ministero Giolitti - Orlando - Salandra - Delcroix - Benelli - Savelli - Peppino Garibaldi con punterelle magari sino a Farinacci e a E. Chiesa. E' questo equivoco presentato in forma or più or meno salace che ha danneggiato l'opera dell'Aventino.

    Rivoluzione Liberale combatte da 5 mesi a smascherare tale equivoco. In questa battaglia la Massoneria deve ricevere la sua definitiva sconfitta: la battaglia delle opposizioni contro il fascismo non si può chiudere in nessun compromesso; chi lavora per una transazione lavora per il Mussolini. Noi sappiamo che l'Aventino queste cose le ha ben capite.

p. g.