PRO DOMO SUA

    Assisto con amara soddisfazione al trionfo della mia filosofia. Devo porre da banda la modestia, e raccomandarla caldamente ai signori dell'opposizione.

    Subito dopo il '22 i fascisti proclamarono che i loro avversari erano in istato di totale incomprensione. Ho sempre pensato e detto che i fascisti avevano ragione. E tale incomprensione deriva per buona parte dal fatto che molti degli oppositori sono irreparabilmente inquinati di quella filosofia crocio-gentiliana che è diventata la filosofia ufficiale proprio del fascismo: così Amendola (vedi La volontà è il bene), così Salvatorelli, Caramella, Gobetti, persino scrittori della Giustizia.

    Per tale filosofia la realtà è spirito, ossia, fondamentalmente, ragione. La formula essenziale di siffatta filosofia è, dunque in ultima analisi, sempre quella di Hegel; ciò ché è reale è razionale, ciò che è razionale è reale.

    Questa formula è suscettibile di venir interpretata in due modi. Uno è il seguente: ciò che è, pel solo fatto che è, lo chiameremo ragione, è ragione. Con questa interpretazione il razionalismo idealista è conservato solo verbalmente; in realtà esso è trasformato in positivismo (i fatti sono perché sono; non c'è altra spiegazione dei fatti che la constatazione della loro esistenza di fatto).

    L'altro modo è il seguente: soltanto ciò che è ragione, può essere. Questa seconda interpretazione è quella genuinamente conforme allo spirito del razionalismo idealistico. E' naturale che gli uomini dell'opposizione, inquinati di tale filosofia, questa seconda interpretazione della loro formula filosofica l'abbiano nel sangue.





    In base ad essa, ragionano come segue.

    Nel fascismo siamo davanti ad un assurdo, ad un assurdo mostruoso ed enorme. Sin qui sono pienamente nel vero. Ma aggiungono: e poiché è un assurdo, poiché è irrazionale, non può durare, domani, posdomani, sparirà. Questa aggiunta - che ricorda i tre stadi dell'illusione di Hartmann o la fede del credente che la logica della vita morale si realizzerà nella vita futura - è il grave errore in cui la loro filosofia li precipita.

    Se si fossero accostati alla mia, avrebbero appreso che la formula di Hegel è vera, se rovesciata; che la realtà è eminentemente irrazionale, anzi non vuol dir altro che contraddizione ed assurdo (già lo spazio e il tempo, categorie fondamentali di essa, sono le categorie dell'assurdo, il mezzo per cui il perfettamente razionale Uno eleatico sua spezza nei Più, diversi, contrastanti, contraddicentisi, inspiegabili); che, in particolar modo la realtà storica umana non è costituita se non da una serie di assurdi, chiaramente visti come tali dalla ragione al loro primo affacciarsi e trapassati, ciò non ostante, in fatto: tipico, il caso del Cristianesimo.

    Se si fossero famigliarizzati con queste mie idee, gli uomini dell'opposizione avrebbero forse evitata la meritata accusa d'incomprensione mossa loro dai fascisti. Non avrebbero commesso l'errore di pensare: la situazione attuale è assurda, dunque domani cesserà. Avrebbero pensato: è assurda, dunque non c'è nessun motivo per cui domani debba cessare; anzi: dunque è probabile che continui.

    Io (posso legittimamente dare questo esempio soggettivo, perché tutti i giudizi in questione sono fondati ugualmente in una visuale soggettiva) io dico: l'"attualismo" è un assurdo, è una pazzia, non può durare. Esso ha conquistato buona parte delle menti della nuova generazione. Tutti diciamo: la situazione politica attuale è formata e diretta da... irrazionali. Verissimo. Ma ciò non vuol dire che debba cadere.

    Bisogna arrendersi al pensiero da me svolto in quasi tutti i miei libri: che il mondo è irrazionale, la realtà assurda, le cause perdute quelle che razionalmente dovevano vincere, le cause vincitrici quelle che avrebbero dovuto perdere, la ragione motivo d'insuccesso delle prime, l'errore e la demenza condizione di trionfo delle seconde.

    Offro questo pensiero, come viatico di consolazione, agli uomini dell'opposizione.

GIUSEPPE RENSI