Gruppi della Rivoluzione Liberale

    Sono costituiti sinora, oltre il gruppo di Torino, i seguenti gruppi di cui si indica il segretario:

    BOLOGNA: Avv. A. PEREGO, via Osservanza, 2.

    BRESCIA: M. AGOSTI, via Solferino, 46.

    CATANIA: C. PUGLIONISI, Riposto.

    CATANZARO: Avv. G. CAPPA.

    FAENZA: A. CAVALLI.

    FIRENZE: M. ROSSELLI, via Giusti, 18.

    GENOVA: Prof. S. CARAMELLA, via Casaregis 367

    IVREA: Prof. P. ZANETTI.

    MILANO: Dott. R. BAUER, Foro Bonaparte, 67.

    NAPOLI: E. PERSICO, via Pica, 18.
                   T. RISPOLI.

    PALERMO: G. SCIORTINO, presso L'Ora.

    ROMA: M. LIRONCURTI, via Po, 72.

    Con questi segretari tutti i nostri amici delle rispettive città devono mettersi sollecitamente in comunicazione. Nelle altre città i gruppi sono in formazione. Quanti possono contribuirvi con la loro opera sono pregati di scriverci subito.

    Ristampiamo per l'opportunità dei propagandisti il programma del nostro movimento.

    Gli aderenti ai gruppi della Rivoluzione Liberale riconoscono di avere in comune le seguenti premesse:

    1. Pietra di paragone della serietà politica e morale degli italiani deve essere la irreducibile repugnanza al fascismo e al mussolinismo. Il fascismo portando alle sue ultime conseguenze un fenomeno di dittatura burocratica già prevalso con le corrotte sedicenti democrazie dell' ante-guerra, ha preteso di risolvere la recente crisi dei disoccupati, degli spostati e dei plutocrati, organizzando un esercito di parassiti dello Stato. L'opposizione contro il fascismo perciò deve poter contare, specialmente nell'Italia settentrionale, sulla formazione di un'economia moderna forte di un'industria libera da ogni protezionismo e da ogni paternalismo di Stato e di una classe proletaria politicamente intransigente che nell'educazione della fabbrica impara il senso della libera vita sociale. I rapporti tra queste forze devono essere regolate dalla legge infallibile e ineluttabile della lotta di classe.

    2. La formazione di questa economia moderna del Nord non deve avvenire a detrimento del Sud storicamente agricolo che non attende la soluzione dei suoi problemi dai progetti dei teorici né dalle elemosine dei governi paterni alla vigilia delle elezioni, ma da un'azione autonoma fondata su una politica di pace, di lavoro e di risparmio. I Gruppi della Rivoluzione Liberale nel Sud devono condurre la battaglia contro le oligarchie ministeriali che proteggono le cricche locali e aiutare il risveglio e la partecipazione alla lotta politica del proletariato agricolo.

    3. Prima condizione perché si possa iniziare quest'opera di risanamento deve essere l'eliminazione dei governi personali e la loro sostituzione con un regime di moderna democrazia diretta laica fondato sulla rappresentanza proporzionale ed espresso dalla libera lotta dei partiti.

    4. Nei rapporti internazionali una politica di dignità nazionale deve essere condotta da queste democrazie le quali pur essendo per definizione e per interesse pacifiche sono le sole capaci di interessare tutti i ceti sociali alla difesa nazionale.