LE RESPONSABILITÀ DELLA GUERRA MONDIALE
C'è a Londra un gruppo di uomini che determinano di fatto la pace e la guerra per conto di 430 milioni di esseri umani! Questo è il problema.
La menzogna di Lord Grey
Il 3 agosto 1914 Lord Grey dichiarò alla Camera dei Comuni che la "Camera era libera di prendere la giù importante decisione della storia". In questa dichiarazione Lord Grey aveva alterato coscientemente le parole di una sua lettera a Cambon.
L'esistenza di convenzioni segrete scritte militari e navali con la Francia, base della politica diplomatica in cui il paese era stato segretamente impegnato, veniva nascosta al pubblico. La frase soppressa nella lettera a Cambon indicava l'esistenza di piani maturati per la cooperazione franco-inglese in guerra, così completi da poter immediatamente essere messi in opera nel caso di un attacco "non provocato" - in altre parole indicava l'esistenza di convenzioni militari e navali scritte. Invece col suo discorso alla Camera Lord Grey non aveva parlato di piani, ma di semplici conversazioni, di scambi casuali di opinioni.
E la Camera "libera di decidere" ignorava che alle 11 di quella stessa mattina (3 agosto 1914) in seguito a questa convenzione militare ampliamente maturata tutta la forza militare inglese effettiva era stata mobilitata.
Intese segrete tra Francia, Inghilterra e Russia
La completa riorganizzazione delle forze armate britanniche al fine dichiarato di partecipare ad una guerra continentale incominciò ad essere studiata nel gennaio 1906 da Lord Grey e da Lord Haldane.
Alla fine del 1910 erano stati completamente elaborati quei piani che lord Grey si sarebbe poi tanto preoccupato di nascondere alla Camera dei Comuni quattro anni dopo. Lord Haldane aveva risolto il suo problema di poter mobilitare e concentrare in un "luogo di raccolta alla frontiera belga", "concertato tra gli Stati Maggiori di Francia e d'Inghilterra" una forza di 160.000 uomini che doveva operare con gli eserciti francesi "con l'aiuto della pressione russa ad Oriente". Si noti che questa cooperazione dell'armata dello Czar era un elemento integrale degli accordi sin dal 1900.
Il capo dello Stato Maggiore francese poteva così spiegare al suo collega russo i casi in cui l'esercito francese avrebbe preso l'offensiva contro la Germania, data la sicurezza di avere al fianco sinistro l'esercito britannico.
Tuttavia nel dicembre 1911 Mr. Asquith dichiarava alla Camera che: "Non vi sono impegni segreti con nessun governo straniero che importino per noi l'obbligo di assistenza militare o navale a un'altra potenza". Ora proprio questi accordi erano diventati dal 1906 la spina dorsale della politica estera inglese.
Seguirono al tempo del ministero Poincaré accordi navali.
E Izvolschi ambasciatore russo a Parigi ne scriveva a Sazonof il 30 settembre 1912: "Questa decisione (di trasportare la squadra atlantica francese nel Mediterraneo) è stata presa d'accordo con l'Inghilterra e forma l'ultimo sviluppo di accordi precedenti tra gli Stati Maggiori navali francesi e inglesi. Poincaré mi ha ripetuto che tali accordi pur non essendo ancora espressi in forma diplomatica, sono tuttavia convenzioni tecniche di carattere nettamente determinato tra i due Stati Maggiori.
A questi accordi e a quelli già esistenti tra Russia e Francia Sazonof cercò di aggiungere dirette intese tra Russia e Inghilterra in occasione del suo viaggio a Londra. Di là scriveva (sempre nel 1912) all'Imperatore:
"Dopo aver confidenzialmente informato Grey del contenuto del nostro accordo navale con la Francia per cui la flotta francese avrebbe dovuto impedire alla flotta austriaca di entrare nel Mar Nero, chiesi al Segretario di Stato se l'Inghilterra dal canto suo avrebbe potuto nel Nord agire per allontanare dalla nostra costa del Baltico la flotta Germanica. Senza esitare Grey assicurò che, se si fossero verificate le condizioni dette, l'Inghilterra avrebbe cercato di dare alla forza tedesca il colpo più decisivo.
"Inoltre Grey di sua iniziativa mi confermò ciò che io sapevo già da Poincaré ossia l'esistenza di un accordo tra Francia e Inghilterra per cui in caso di guerra con la Germania l'Inghilterra non solo avrebbe aiutato la Francia per mare, ma anche sul continente mandando delle truppe".
Tali condizioni non erano soltanto connesse col caso di un'aggressione non provocata dall'innocente Francia. Esse erano interamente connesse con la possibilità di una guerra balcanica (allora imminente: scoppiò infatti poche settimane dopo) che si sarebbe allargata in una guerra europea - una guerra balcanica determinata dalla Russia attraverso la Lega balcanica che la Russia stessa aveva creato e controllava collo scopo della distruzione della Turchia, come primo passo verso la distruzione dell'Austria e della occupazione russa di Costantinopoli e degli Stretti.
Si trattava di conoscere l'atteggiamento di Francia e Inghilterra nel caso di un conflitto Austro-Russo che nascendo dalla guerra balcanica ispirata dalla Russia, avrebbe determinato l'intervento della Germania accano all'Austria secondo i noti trattati di queste due potenze. Sazonof aveva già ricevuto assicurazioni da Poincaré che la Francia sarebbe intervenuta. Cercò le stesse assicurazioni da Lord Grey e le ebbe.
L'Inghilterra non tratta con la Germania
Una missione di Lord Haldane veniva mandata nel febbraio 1912 a Berlino. Ma il suo fallimento era inevitabile non perché una delle due parti volesse rottura, ma perché una formula di neutralità inglese in caso di guerra non poteva coesistere con gli obblighi che i ministri inglesi avevano contratto direttamente con la Francia e indirettamente con la Russia.
Nella lettera scritta da Isvolschi a Sazonof nel dicembre 1912 le cose sono narrate nel modo seguente:
"Dalla mia conversazione con Poincaré e Paleologue, ambasciatore francese in Russia, ho potuto sapere confidenzialmente che durante la visita di Lord Haldane a Berlino nel febbraio di quest'anno la Germania fece proposte all' Inghilterra, perché il Gabinetto di Londra si impegnasse per iscritto a mantenere la neutralità nel caso in cui la Germania si trovasse implicata in una guerra provocata da lei. Il Gabinetto di Londra informò Poincaré e mostrò di esitare se accettare o no la proposta. Poincaré vi si oppose categoricamente. Egli fece notare che non esistendo accordi di politica generale tra Inghilterra e Germania il farne ora significava rompere le relazioni franco-britanniche. Il Gabinetto di Londra respinse la proposta germanica causando un grave malumore a Berlino".
Da allora in poi la politica estera britannica non fu diretta da Londra ma da Parigi e da Pietrogrado.
La menzogna di Mr. Asquith
Il 25 luglio 1912 Mr. Asquith così alludeva al significato e al risultato della missione di Lord Haldane:
"Le nostre relazioni con il grande impero tedesco sono in questo momento e certo rimarranno relazioni di amicizia e di benevolenza. Lord Haldane ha fatto quest'anno una visita a Berlino ed ha avuto conversazioni e scambi di idee, continuate da allora in poi, con spirito di reciproca franchezza e amicizia".
Invece il 2 ottobre 1914 dichiarava, sempre a proposito della missione Haldane:
"Il governo tedesco voleva costringerci assolutamente alla neutralità nel caso in cui la Germania entrasse in guerra (1); e questo proprio mentre la Germania stava aumentando le sue forze offensive e difensive. Essi ci chiedevano in una parola di lasciar loro mano libera per dominare il mondo europeo".
Pasic e lo Czar
Nel febbraio 1914 lo Czar ricevette il presidente Pasic. Vi fu tra di loro un animato colloquio in cui Pasic si congratulò con lo Czar per il perfetto armamento della Russia facendo seguire al complimento una modesta domanda di 120.000 fucili, di munizioni e vettovaglie. Lo Czar promise e chiese intanto "quanti uomini la Serbia avrebbe potuto mettere in campo". "Mezzo milione" rispose Pasic. Lo Czar ne fu felice. "E' qualche cosa. Non sono bagatelle. Ci serviranno molto". Si separarono con reciproca confidenza. "Per la Serbia - aggiunse lo Czar - noi siamo pronti a qualunque cosa. Salutate il Re e diteglielo". Tre settimane più tardi un grande Consiglio di guerra veniva radunato a Pietroburgo per elaborare "un programma generale di azione per assicurare una soluzione favorevole della questione degli Stretti". E questo benché il Capo dello Stato Maggiore fosse convinto che "la lotta per Costantinopoli era impossibile senza una guerra europea".
Serajevo e la responsabilità Russe
Sia che l'assassinio dell'Arciduca sia stato un avvenimento propizio mandato dal diavolo sia che l'abbiano voluto questi complottator (Pasic e lo Czar), esso servì ai loro propositi.
Bisogna ricordare che la visita dell'Arciduca a Serajevo era preannunciata, che la politica della "mano nera" serba era intimamente legata a Pasic; bisogna ricordare la visita di Pasic allo Czar pochi mesi prima, i sanguinosi récords dei governanti serbi, l'infame carattere politico di Hartwig direttore della diplomazia della politica russa a Belgrado, il fatto che l'Arciduca incarnava la politica della monarchia trialistica che avrebbe significato la sconfitta delle aspirazioni nazionaliste della Serbia, e infine bisogna ricordare che nel mese trascorso tra il delitto e la dichiarazione di guerra dell'Austria alla Serbia il governo serbo non prese alcuna misura per scoprire gli assassini e interrogato dal ministro austriaco a Belgrado due giorni dopo il delitto sui provvedimenti che la polizia serba aveva preso o intendeva prendere "per trovare le tracce del delitto" dichiarò che "sinora la polizia non si è occupata di questo affare".
Nessuno ormai mette più in discussione il fatto che l'Austria intervenne in questi fatti solo all'ultima ora. Ma la Russia imperiale diede il segnale della guerra col suo ordine di mobilitazione generale. Che la mobilitazione fosse un atto di guerra irrevocabile risulta anche delle memorie del capo del dipartimento della mobilitazione russa generale Dobrorolschi. Del resto nell'alleanza franco-russa del '92 era stato stabilito che "una mobilitazione generale doveva essere considerata come identica ad una dichiarazione di guerra e doveva essere immediatamente seguita da un'azione offensiva".
L'ordine di mobilitazione generale fu dato dal governo russo il 30 luglio e dalla Germania soltanto il 1° agosto.
(1) Ma la Germania aveva parlato del caso di essere costretta senza sua iniziativa all'intervento!
(2) Il nome di E. D. Morel è legato all'idea della lotta contro i sistemi delle diplomazie europee segrete e miopi. Per la sua idea affrontò persecuzioni e impopolarità. I suoi studi di politica estera sono un modello di stile democratico e moderno. Con lui, poco tempo prima che morisse, c'eravamo intesi per pubblicare in edizione italiana il suo importantissimo saggio "Segreta storia di un grande delitto", tra noi completamente ignorato e che riguarda le cause della guerra europea. Il saggio completo uscirà a suo tempo. Intanto ci sembra che il modo migliore di commemorare il nostro grande amico sia di offrire ai lettori alcuni frammenti del suo pensiero.
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