Vertenza BaccariniUno dei primi insultatori fu il segretario generale della Associazione Mutilati sig. Baccarini che mi telegrafò da Firenze invitandomi a ritenermi schiaffeggiato. Gli telegrafai preannunciandogli l'invio dei miei padrini e facendogli presente che avrei liquidate le cose con lui appena esaurite le due vertenze torinesi già iniziate. Il Baccarini, sempre da Firenze, comunicò ai giornali questo mio telegramma seguitando ad ingiuriarmi qua e là su per le gazzette. Avrei potuto dopo questo suo contegno sospendere il procedimento cavalleresco, tuttavia per eccesso di cavalleria, gli mandai appena le cose di Torino furono messe a posto, i miei due rappresentanti. Ma ecco che a Firenze il signor Baccarini risulta irreperibile come si vede dalla seguente lettera dei miei cari amici P. Burresi e G. Costetti. È difficile capire perché il signor Baccarini si diverta ad insultare e a cambiare dimora. Ma questi sono i nuovi costumi cavallereschi. Caro Gobetti, avevamo accettato con vero piacere di rappresentarla nella vertenza che Lei ha iniziato contro il signor Giovanni Baccarini, ma dobbiamo con vivo rincrescimento rimetterle il mandato perché detto signor Baccarini è residente a Roma. Nella speranza che lei possa avere le rivendicazioni necessarie, le mandiamo i sensi della nostra solidarietà politica e morale. Con saluti fervidi AVV. PIERO BURRESIGIOVANNI COSTETTI, PITTOREFirenze, 29 Settembre 1924. |