VIVA DUMINI!

    L'on. Delcroix, a proposito di un attacco di Gobetti alla maggioranza parlamentare e a lui che ne fa parte, si lamenta di non potersi vendicare. Diamine! O che avrebbe voluto sfoderar la durlindana? È questo l'insegnamento della guerra?

    Una volta, parmi, disse alla Camera che non intendeva di avere privilegi di sorta, per la sua gloriosa cecità. Ora...

    Sarà ora contento che un altro mutilato, evidentemente dello stesso gusto di lui, lo ha vendicato. Con ciò ha dimostrato che Gobetti ha torto, politicamente parlando?

    Ahimè! non piace al fante, e dubito che sia mai piaciuto, questo menar le mani ad ogni momento. Anche Matteotti era colpevole di lesa patria. Perché dunque non sopprimere Gobetti? Tutto sta a cominciare... E allora, viva Dumini!

    Sente questo? può sentire questo il gran cieco? che cioè noi respiriamo tutti l'aria del delitto? che ne siamo colpevoli tutti, anche noi, non già solo i Marinelli e compagni; che fummo noi a promuoverlo col solo tollerare l'abitudine quotidiana della violenza? Ahimè! Il fante, ogni fante sente così, contadino od operaio, e molti altri; il fante non medagliato, non pensionato, non aiutato da alcun governo; che in nessun modo bisogna metter le mani addosso al cittadino, soprattutto al cittadino antinazionale.

    Bisognerebbe invece che l'onorevole dimostrasse che Gobetti è in errore; volontario, antipatriottico errore.

    Dice Gobetti: "È l'ora di Max... un Marx vitale, in una situazione caratteristicamente italiana".





    Non pare all'on. preopinante? Ma pare al fante, al fante che vede la pace, come già la guerra, cogli occhi di fante. Più che mai oggi è l'ora di Marx. Il fante, mi pare, è colui che fece la guerra; e il deputato è d'accordo. Ed ora non ha più voce in capitolo. Ed ora se dice male del Governo, va dentro, se non è più picchiato. In ciò il deputato non è d'accordo. Pensa forse che la voce del comandante è la voce del fante, che maggioranza e paese sieno tutt'uno.

    Ah! no, la voce del fante é del fante, quella dei contadino è del contadino, non già del suo padrone, quella dell'operaio non è quella dell'industriale. E quella dell'Italia non ha nulla a che fare con la maggioranza. Ognuno sa i suoi bisogni, e il fante ha in animo di provvedervi da sé, senza nessun padreterno di comandante. Diamine! Se ha vinto la guerra! O non pare al gran cieco? E ... crede di risolvere la questione con la violenza?

    Logicamente aggiunge Gobetti: "Nessuna illusione di liquidare il fascismo con giochetti parlamentari, con le combinazioni della maggioranza, con lo Stato Maggiore, con la rivolta dei vari Delcroix e simili aborti morali". Qui giurerei che anche il deputato è d'accordo; nemmeno lui ha fiducia nella maggioranza...

    E più chiaramente: "Il problema italiano é di liquidare lo spirito e le forme del trasformismo, dell'accomodantismo, della corruzione oligarchica...".

    Così anche pensava il fante, andando al fronte, il 1915. Così pensa ora più che mai.

    "... che fu rappresentato dai vecchi ceti sedicenti democratici e che il fascismo portò alle estreme misure di impudicizia e di trafficantismo".

    O non pare all'Onorevole? E' contento della sua compagnia parlamentare, dei suoi colleghi?

    Pare però al fante, al fante libero, a migliaia di noi che torniamo marxisti. Il fante fu il cittadino che fece la guerra per difendere il paese. Ora è tornato cittadino; e, vuole tutte le libertà, prima quella economica. E naturalmente non vuole il liberalismo vecchio e nuovo.

    Che resta dunque? La puntura dell'offesa ricevuta?





    Un grande mutilato mi diceva ieri sera: "E' un'imprudenza! E' troppo aspro!".

    Perfettamente, una donchisciottata. Il Sancio italiano, accomodante e trasformista, è abituato a distinguere: nel servidorame parlamentare, noi, che facemmo la guerra, siamo onorati come tabù.

    È capace di ribellione Delcroix? Liquiderà parlamentarmente il fascismo?

    Cataplasmi, pensa il fante: il male è una sifilide congenita.

    Vendicarsi bisogna, con gli schiaffi. Viva la patria! Viva Dumini!

TOMMASO FIORE

    P.S. - A proposito, anche l'on. Delcroix tira fuori domineddio. Ecco, il fante se lo tiene per sé, quando lo ha, il Dio, padre di tutti, anche degli antinazionali, degli Austriaci, degli Inglesi, degli Americani, di tutti gli altri nemici dell'Italia fascista, il Dio nel cui vangelo non c'è ancora il comandamento di dare schiaffi. O non pare? Sopratutto non lo ha mai portato in piazza, neppure quando, il '19, credette di dover arginare il socialismo. Quaggiù non sentivamo parlar più di Dio a difesa del governo dall'epoca di Franceschiello...

    Torneremo a parlarne; ma in regime di libertà, come consigliava, mi sembra, Giosuè Carducci.