IL DUCA D'ATENELe taglie che poneva ai cittadini erano gravi, e i giudizi suoi ingiusti e quella severità ed umanità, che egli aveva finta, in superbia e in crudeltà si era convertita. Donde molti cittadini grandi e popolani, nobili o con denari, o morti o con nuovi modi tormentati erano. E per non si governar meglio fuori che dentro ordina sei Rettori (fiduciari) per il contado, i quali battevano e spogliavano i contadini. Aveva i grandi a sospetto ancora che da loro fosse stato beneficato, e che a molti di quelli avesse la patria redenta, perché non poteva credere, che i generosi animi quali sogliono esse nella nobiltà, potessero sotto la sua ubbidienza contentarsi. Perciò si volse a beneficar la plebe, pensando con i favori di quella poter la tirannide conservare. Venuto pertanto il mese di Maggio nel qual tempo i popoli sogliono festeggiare, fece fare alla plebe e lo minuto più compagnie, alle quali onorate di splendidi titoli diede insegne e danari, donde una parte di loro andava per la città festeggiando e l'altra con grandissima pompa i festeggianti riceveva. MACCHIAVELLI
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