RITRATTO

    Di un antico si diceva, che o doveva essere Cesare, o pazzo; di Robespierre si avrebbe potuto dire, che o doveva essere il dittatore del mondo, o pazzo.

    Ho cercato nella storia un uomo, a cui Robespierre si potesse assomigliare. Alcuni dei suoi amici ed anche dei suoi nemici lo han paragonato a Silla; ma convien dire che i primi non conoscessero Robespierre, ed i secondi non conoscessero Silla. Robespierre ha molta somiglianza con Appio. Differivano nelle massime che predicavano; non so se differissero nello scopo che si avevan prefisso, perché per me è ben lontano dall'esser evidente che Robespierre predicando libertà non tendesse al dispotismo; ma ambedue legalmente ambiziosi, e nella loro ambizione, legalmente crudeli, egualmente imbecilli. Ambedue volevano stabilir con le leggi quel dispotismo, il quale non è altro che la forza distruttrice della legge. Ambedue ebbero quell'autorità, che Macchiavelli chiama pericolosissima, libera nel potere, limitata nel tempo, onde nell'uomo nasce brama di perpetuarla, né gli mancano i mezzi; ma questi non essendosi dati dalla legge a quel fine al quale egli li indirizza, debbono per necessità divenir tirannici. Né l'uno né l'altro comprese la massima o di offender nessuno, o di fare le offese a un tratto, e di poi riassicurare gli uomini e dar loro cagioni di quietare e fermare l'animo; ma rinfrescavano ogni giorno nei cittadini con nuove crudeltà, nuovi timori, e rendevan feroce quel popolo che volevan dominare. Ambedue volevan stabilire l'impero col terrore; non eran militari, né soffrivano la milizia della quale temevano, ma avevano alla medesima sostituita l'inquisizione ed una prostituzione di giudizii, che è più crudele di ogni milizia, perché è costretta a punire i delitti che questa previene, ed accresce i sospetti che questa minora. Questa specie di tirannide, che chiamarsi potrebbe decemvirale, è la più terribile di tutte, ma per buona sorte è la meno durevole.

VINCENZO CUOCO.