POSTILLELa seconda nascitaNoi non sappiamo quello che ha detto o che sta per dire Papini nel libro annunciato con questo titolo, ma possiamo dire per conto nostro di avere avuto anche noi una seconda nascita, di esserci stati creati due volte. La prima volta, salvo errore, da Dio, il quale ci trasse dal nulla, o da non sappiamo dove, e ci diede l'esistenza che non avevamo; la seconda, senza ombra di dubbio, dal fascismo, il quale ci ricreò in un modo più nuovo e originale, cioè, non togliendoci - come avrebbe potuto - la esistenza che già avevamo. Di questa incommensurabile generosità non sempre siamo memori e grati, ma fortunatamente pensa, abbastanza spesso il Duce o i suoi bene ammaestrati riecheggiatori a ricordarci che siamo di polvere lasciataci in dono dal fascismo e che in polvere possiamo, quando a lui piaccia, ritornare. Ciò dato e, naturalmente, concesso, non si capisce come possa ancora esistere della gente la quale, oltre a non sentire l'elementare dovere di ringraziare devotamente ogni giorno il fascismo e il suo Duce di averle lasciata e di lasciarle la vita, anzi di rallegrargliela con nuovi e svariati spettacoli coreografici, abbia ancora la perfida protervia di voler fare dell'opposizione; ed è naturale che il fascismo provi una sorpresa sempre nuova, quando si accorge che l'opposizione dà segni di voler vivere, senza chiederne il permesso a lui. Questo modo di vedere del fascismo non può essere cambiato con ragionamenti: la logica e la coerenza non sono il suo forte, ed è vano pensare di combatterlo con argomenti dialettici. L'unico modo di persuadere il fascismo che la opposizione ha il diritto di vivere indipendentemente dal suo beneplacito, è, appunto quello di vivere e di agire a modo proprio. Solo così il fascismo dovrà finire per convincersi che può togliere la vita, ma che non può imporre a nessuno, per continuare a vivere, di rinunciare alle ragioni della vita. Carslastwheel.
Mussolini per l'amnistiaSeduta parlamentare del 4 giugno: "MATTEOTTI - Il decreto per l'amnistia ai disertori fu approvato in massima, nel 1919, anche dal Popolo d'Italia. MUSSOLINI, scattando vivacemente - Non è vero! Non é vero!". Infatti Il Popolo d'Italia ha scritto: 5 settembre 1919: "Il concetto che ha informato i quattro decreti è stato quello di raggiungere la pacificazione sociale senza menomare i diritti e i doveri di conservazione della patria". 6 settembre 1919 : "Era da prevedersi che anche questo decreto di amnistia non fosse perfetto e dovesse scontentare molto gente. Non ci duole che esso abbia escluso gli autentici vigliacchi e i traditori che passarono al nemico. Lamentiamo invece che esso sia limitato ai reati e non comprenda le mancanze disciplinari". Ritratto del Comm. nonché On. M.Dal Mondo del 29 agosto 1923, stralciamo: "Tal dei Tali, nato nel 1896, studiò lettere, e ben presto si imbrancò in tutti i movimenti letterari che allora promettevano ai giovani fama a buon mercato. Fu futurista tanto alla Marinetti quanto alla Papini. Ma li tradì tutti e due, e si valse anzi del fatto d'averli conosciuti per tradirli meglio. Scoppiata la guerra divenne soldato di cavalleria e fu imboscato, menando gran vanto di questa sua condizione. Così poté conservare il suo impiego. Nell'armistizio servì due giornali diversi a proposito delle situazioni in Romagna e in Emilia, sostenendo con l'uno gli agrarii e con l'altro attaccandoli. Per ottenere anzi informazioni su una data questione, ebbe ospite un tale e si valse contro di lui delle confidenze ottenute. Divenuto fascista fu una volta aggredito e percosso. Ebbe una missione ufficiosa dal Governo. Ora è uno degli interpreti autorizzati del movimento fascista e scrive articoli in cui sostiene che le violenze sono una crisi di crescenza, e il resto una travolgente affermazione". Sin qui Corrado Alvaro. Per aggiungere lo stato di servizio di questo messere si può aggiungere, che il Tal dei Tali è adesso commendatore, redattore-capo d'un importante quotidiano di Bologna, deputato fascista per la circoscrizione emiliana e professore in predicato dell'Università di Malta. |