QUADROTTA E LA IETTATURA

    Il direttore dell'Azione si é convinto che io sono un agente provocatore; che ho un fatto personale con l'on. Bonomi come i fratelli Perrone; che Rivoluzione Liberale pecca di presunzione intellettuale.

    Ora noi siamo pronti a riconoscere che di presunzione intellettuale non pecca il dottor Quadrotta; nessuno infatti prenderebbe sul serio la sua coltura politica, di cui é documento settimanale l'Azione, antologia di scritti già pubblicati, di cronache teatrali e di atti ufficiosi della democrazia indipendente. La lingua batte dove il dente duole e noi perdoniamo cristianamente al dottor Quadrotta, esasperato per la scarsezza del materiale da mandare in tipografia. Ma non condividendo queste pene, come tutti possono giudicare, dobbiamo avvertire l'Azione che questa é la nostra ultima risposta e che non vogliamo più seccare i lettori a parlare di imprese giornalistiche fallite e altrettali malinconie. S'aggiunga che una polemica col dottor Quadrotta é un problema giornalistico insolubile: bisogna incominciare con la grammatica e non si può usare l'ironia, perché da questo orecchio Quadrotta non ci sente. E' un gioco sciupato! Il buon Quadrotta é così insopportabilmente noioso che non c'è più modo di far leggere le nostre risposte: tutti preferiscono crederci sulla parola! Quando si dice la iettatura...

    Senonché questa volta il dottor Quadrotta si é lasciato prendere con la mano nel sacco. Egli non pecca soltanto per le sgrammaticature e per la difficoltà di capire ciò che legge: nei suoi metodi giornalistici egli é anche sleale. La constatazione ci dispiace perché stona con la sua ingenuità.

    Ma egli é sleale:

    1) perché vuol dare ad intendere che nemici di Bonomi, oltre i fascisti, siamo soltanto noi. Siccome Quadrotta ristampa sull'Azione le conferenze di Salvemini a Londra sulla politica estera dell'Italia già pubblicate per intero nei mesi di ottobre, novembre, dicembre dal Lavoro di Genova, evidentemente per avallare il suo giornaletto con un nome indiscutibile, noi vorremmo sapere se il Quadrotta ha letto nel volume Dove va il mondo? a p. 69 la risposta di Salvemini all'inchiesta dell'on. Conti.





    "I democratici sul serio dovrebbero applicarsi, oggi, in Italia, non solo a resistere al fascismo, ma anche a combattere con altrettanta intransigenza quegli pseudo democratici, che si atteggiano a successori del fascismo, disposti, pur di liberarsi nella Camera di Mussolini, a regalarci nel paese un nuovo governo "democratico": per esempio un ministero Orlando-Bonomi-Facta-Gasparotto-Carnazza ecc. ecc."

    Gli crediamo sulla parola se egli ci confessa di non avere alla prima lettura capito; ma ora essendo per lui agente provocatore chi parla male di Bonomi, riterremo come provato che gli agenti provocatori il signor Guglielmo Quadrotta é disposto a tenerseli in casa.

    2) Il signor Guglielmo Quadrotta ha risposto al mio articolo su Bonomi con un trafiletto intitolato Un agente provocatore (Azione 27 gennaio). Ma in data 1 febbraio io ricevevo la seguente lettera: "Egregio Gobetti, perché Ella possa serenamente giudicare il mio pensiero politico le faccio inviare dal mio editore un esemplare del mio ultimo libro. Con stima dev. Ivanoe Bonomi". O Quadrotta esagerava per slealtà polemica oppure si deve constatare che neanche l'on. Bonomi lo prende sul serio, e si rivolge con stima a chi per Quadrotta é un agente provocatore, anzi crede che l'agente provocatore possa serenamente giudicare.

    3) Quadrotta trova modo di sdegnarsi anche per il lucido e preciso articolo di Giovannucci, ci taccia di insincerità, ma si dimentica di essere stato a pregare amici miei perché mi officiassero a moderare le critiche a Bonomi. Ossia neanche il dottor Quadrotta é disposto a prendersi sul serio!

    In quanto all'on. Bonomi torneremo ad occuparcene, serenamente come sempre, quando saran portati in campo argomenti nuovi. Intanto ce ne stiamo con le nostre idee. I punti neri della camicia di Bonomi sono: nel 1918 dichiara fantastico il programma dello smembramento dell'Austria dopo avere nel 1915 creduto a una guerra facilissima di pochi mesi; nel gennaio 1919 pianta Bissolati e va con Sonnino: fra il dicembre 1920 e l'aprile 1921 arma i fascisti. Ora i fascisti lo han messo alla porta: ben gli sta.

p. g.