UN PROGRAMMA

    "La Rivoluzione Liberale" deve vivere per questo: per difendere l'eredità ideale del Risorgimento, per continuare, almeno negli spiriti, il processo dialettico della nostra Rivoluzione Nazionale, soffocato dai conservatori di tutte le risme. In altri momenti anche i liberali tesserati asserivano che una dittatura avrebbe spezzato la continuità della nostra storia. Oggi, evidentemente hanno cambiato parere. Possiamo non curarci di loro, come dei così detti intellettuali che, pronti ad abdicare la loro funzione nelle mani randellanti degli squadristi, e dimentichi persino delle loro stesse ragioni di vita, non soltanto spirituale, farneticano e cianciano di Contro-riforma, di abolizione del libero esame, di secolo che si rinnova... per andare a destra. Per una sapiente e squisita ironia della storia, la Chiesa stessa, oggi, è più liberale di loro.


PIERO BURRESI.