POSTILLE
XX Settembre contemporaneo.Non molti sembrano ancora essersi accorti di quanto saporita maturazione sia venuto arriochendosi una scrittore che i "giovani" di prima della guerra, con più o meno giustizia, ebbero in gran dispitto, ma che prende la sua buona rivincita affinandosi costantemente con gli anni: Ugo Ojetti. L'ironia alquanto manierata e di salotto, d'un tempo, è divenuta una sobria ironia, tutta aderente alle cose, pacatamente interpretativa del mondo contemporaneo. In un'età nella quale il contagio della terminologia filosofica, si diffonde come una lebbra e tutti i professori a spasso credono meritorio invadere con le loro cattedre posticce persino il giornale, che ristoro - per esempio - trovare ritratta la commedia a tre personaggi: Monarchia, Chiesa e Popolo italiano, in un quadretto come il presente: "La Monarchia italiana! Dimentichiamo sempre che è molto giovane. Per fortuna la giovane Monarchia è meno giovane del Paese: una sorellina maggiore che gli lascia rompere i giocattoli, gli permette bonari svaghi e capricci e magari qualche indigestione e, più che scappellotti, gli somministra purghe. Sopra una poltrona sta la zia Chiesa, vestita di seta. Non si muove mai da quella poltrona, legge molto, e quando alza dal libro gli occhi e gli occhiali, brontola. Niente le accomoda.. Il Paese vivace come tutti i ragzzi talvolta le grida: - Zia, vieni anche tu in giardino; si gioca a nascondersi. - Ma lei protesta che non si può muovere dalla poltrona. E la sorella maggiore, assennata, dice sottovoce al Paese: - Lasciala stare in pace. È meglio per te, - e se lo porta via per la mano. Il Paese incapriccito le confida: - A me, la zia mi piace perché è vestita di seta e sta sempre in poltrona. Tu perché non ti vesti di seta e non ti metti in poltrona! - Figlio mio, se mi metto in poltrona anch'io, dietro a te chi ci corre? Su, vai a lavarti le mani. S'ha da rivedere il compito inglese". C'è, in trenta righe come queste, infinitamente più acume, più senso della vita vera italiana, più storia, dunque, e più filosofia (sissignori, filosofia in incognito - privilegio supremo dei signori autentici - cioè molto più genuina di quella che si avanza, preceduta da staffieri in livrea, in vettura stemmata - roba da nuovi ricchi - per metterci ben sull'avviso di che si tratta); ci si sente molto più verità che in cento scritti dottissimi, sottilissimi e seriosissimi dei nostri scrittori politici cha vanno per la maggiore, quali sono spuntati una volta di più - funghi puntuali del primo autunno - in occasione del XX Settembre e degli accenni di Mussolini alla Monarchia. L. EMERY
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