NOTE DI ECONOMIA

La nota inglese sui debiti

    La questione dei debiti interalleati è stata finalmente posta sul tappeto delle discussioni internazionali dalla nota di Balfour, il quale, sapendo che la Francia e l'Italia non possono assolutamente pagare, non può avere avuto di mira che due altri risultati: indurre l'America ad essere un po' più arrendevole nel suo stesso interesse ed in via subordinata, convincere i suoi concittadini che devono pagare qualche altro residuo delle spese di guerra. Qualunque possa essere la fortuna del tentativo inglese, resta però acquisito un fatto notevole: per la prima volta in un documento ufficiale si parla di remissione dei debiti interalleati e si riconosce che essi sono stati contratti per uno scopo comune che ne renderebbe mostruoso il pagamento.

    La parola è ora all'America la quale, in questo problema, ha dato una solenne smentita alla sua fama di paese pratico, realizzatore, ostinandosi a non convincersi che l'Europa non può pagare questi debiti e non li pagherà nonostante i suoi uomini di governo siano ogni giorno costretti a dichiarare in solennissime bugie che i loro Paesi sono pronti a mantenere i loro impegni.

Municipi e Governo

    Nella lotta fra socialisti e fascisti, sono frequenti episodi di questo genere: i fascisti impongono alle Amministrazioni socialiste di dimettersi e spesso raggiungono il risultato fra l'entusiasmo della cittadinanza. Ciò dimostra: 1) che i socialisti amministravano male; 2) che il Governo consentiva che queste cattive amministrazioni continuassero a depauperare i loro Comuni. Quando, perciò, i deputati socialisti invocano la legge per fare respingere le dimissioni... volontariamente presentate, fanno male perché, in base a quella stessa legge, i Consigli dimissionari dovrebbero essere senz'altro sciolti e buona parte dei loro componenti dovrebbe passare in galera.

    Ma l'autonomia comunale, allora, dove se ne va? domanderà qualcuno. Ecco: l'autonomia va considerata per intero e non soltanto dove il suo rispetto deve significare facoltà di spogliare una categoria di cittadini a danno di altri. I socialisti dell'autonomia hanno finora capito solo questa facoltà e se ne sono largamente serviti.





    Il Governo, che prima scioglieva i consigli comunali per un nonnulla, questa volta non si è dato per inteso: ha tollerato gli abusi quando non li ha sanzionati con prestiti, mutui, sussidi, concessioni ed altre forme di tacitazione della torma urlante. Di alcune innegabili illegalità fasciste l'origine va cercata nella mancata applicazione della legge da parte delle Autorità Centrali, alla cui colpevole leggerezza si deve in buona parte il dissesto finanziario che travaglia la vita dei nostri Comuni. I fascisti devono, dunque, smettere le occupazioni, ma il Governo deve ricordarsi che c'è una legge da rispettare: quella Comunale e Provinciale.

Le condizioni della pubblica sicurezza

    La frequenza dei furti è divenuta straordinaria ed impressionante è la maniera con cui la massima parte di questi reati viene commessa e la quasi impunità dei colpevoli. Le cronache dei giornali sono piene di gesta di ladri audaci che di pieno giorno o di notte in punti centrali di città popolose scassinano negozi, svaligiano case, profittando qualche volta della breve temporanea assenza degli inquilini, e si dileguano senza lasciare traccie che consentano di acciuffarli. Non pare che il Governo si preoccupi troppo di questo stato di cose, come se la tutela della proprietà non lo riguardasse ed è un indice notevole della deformazione subita dai nostri istituti quello che ci mostra uno Stato che vuol fare tante cose che converrebbe lasciar fare ai privati e che poi viene meno ai suoi compiti più gelosi ed importanti. Lo Stato impresario, lo Stato industriale, lo Stato socialista insomma si è sviluppato a spese dello Stato carabiniere.

    Ma, quando si pensi che la deficienza di tutela della proprietà privata si risolve in una diminuzione dello stimolo al risparmio e in un aumento nei costi di produzione per le spese di guardiani, assicurazioni, custodia, sorveglianze e per i danni dei furti che si patiscono, e si ricordino gli insegnamenti dei nostri nonni che consideravano quella tutela come uno dei requisiti indispensabili di una sana economia, non si può non restare stupiti vedendo drappelli di Guardie Regie sorvegliare accuratamente le sedi dei Fasci e delle Camere del Lavoro mentre a pochi passi i ladri fanno tranquillamente i propri comodi. E mentre si propone l'aumento della Guardia Regia nessun Ministro dell'Interno pensa di aumentare gli agenti investigativi che, soli, potrebbero arginare i furti. Evidentemente la repressione dei furti non è più funzione dello Stato.


EPICARMO CORBINO.