GRUPPO AMICI De LA RIVOLUZIONE LIBERALE
Ci è stato comunicato e pubblichiamo volentieri il seguente
ordine del giorno:
I sottoscritti movendo dall'esigenza di realizzare le presenti
aspirazioni ideali ad un vigoroso rinnovamento in un Piano concreto di studi e di lavoro,
riconoscendo nel MANIFESTO de LA RIVOLUZIONE LIBERALE
e nel programma di studi che la rivista viene svolgendo una base ideale concreta per
il rinnovamento della nostra cultura politica e per la preparazione degli spiriti a una
comprensione dei problemi attuali secondo le nostre tradizioni storiche,
decidono di costituire in Torino il primo gruppo
degli "Amici de La Rivoluzione Liberale" il quale si proponga di svolgere
e di approfondire questi argomenti:
1) Revisione della nostra formazione Politica nel Risorgimento.
2) Storia dell'Italia moderna dopo il '70.
3) Esame delle forze politiche e dei partiti e del loro sviluppo.
4) Studio della genesi delle questioni politiche attuali.
5) Storia della politica internazionale.
6) Studi sugli uomini e la cultura politica contemporanea.
Il lavoro teorico sarà completato e realizzato da
un'azione pratica intesa a organizzare una serie di opportune conferenze, una scuola
politica modello, un'opera di collegamento e di diffusione atta a portare nella vita e
nella cultura locale le proprie idee e i propri metodi.
D. ASCOLI - A. BERTELÈ - G. BERTERO -
M. BROSIO - F. CASORATI - F. FOÀ -
M. GANDINI - A. MAZZETTI - A. PITTAVINO -
E. RAVERA - M. REVELLI.
Torino, 10 aprile 1922.
NOTA
Questo "Ordine del giorno" degli amici torinesi è
la più valida risposta ai nostri appelli e incitamenti per l'azione pratica: Esiste un
problema contingente, ossia l'esigenza di garantire al movimento della Rivoluzione Liberale
le condizioni materiali di vita, che non può essere più a lungo differito e che non può d'altra parte essere risolto se non
ampliando la nostra opera, la nostra "zona di influenza".
Questo problema materiale diventa il punto di partenza di tutta la
complessa questione dell'affermazione e diffusione ideale. Crediamo che i nostri amici abbiano
bene veduto la correlazione dei due problemi e l'urgenza di provvedervi con la costituzione
di un organismo pratico: di ciò li ringraziamo.
Bisogna che la loro azione, la quale diventa naturalmente sin
d'ora anche azione nostra, trovi le forme opportune per affermarsi e che l'organismo
iniziale acquisti una forza concreta come integrazione ideale ed economica dell'opera della
rivista. Noi crediamo che anche la casa editrice si possa impostare soltanto sul fondamento
pratico di una serie di gruppi di amici sorti nelle varie città. Se l'iniziativa
torinese sarà integrata da analoghe iniziative a Roma, a
Genova, a Milano, a Firenze, a Bologna, a Pisa, a Brescia, a
La Spezia, ecc. dove più numerosi sono i nostri amici; se questi
impulsi vitali troveranno subito una forma adeguata di organizzazione pratica,
sarà agevole superare definitivamente i pericoli dell'attuale faticoso periodo
d'infanzia e dare al movimento quella solidità amministrativa che gli è
necessaria per un sicuro sviluppo.
Chi ha idee in proposito, chi vuol aderire scriva al gruppo in
Torino, via XX Settembre, 60, o via Carlo Alberto, 44.
p. g.
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