A. SALANDRA ALLA "RIVOLUZIONE LIBERALE"

Roma, 25 genn. 1922.

     Egregio Signore,

     Ho ricevuto la sua cortesa lettera del 22 e ho letto con vivo interesse l'ampio e complesso Programma de "La Rivoluzione Liberale".

     Plaudo di cuore a questo, come a qualunque altro movimento intellettuale, che, scevro di fini interessati, si sforzi a comprendere, nella loro fase attuale, i problemi sempre più involuti dell'ordinamento politico e sociale: tanto meglio se inspirato, diretto e attuato da giovani energie non consunte dalla vita vissuta tra vicende e passioni che non possono non lasciare tracce indelebili di pregiudizi.

     Ma, per ora almeno, non mi è possibile partecipare, neanche con semplici osservazioni e proposte di dubbii, alle loro discussioni. Ho già più impegni di quanti me ne consentirebbero il tempo ristretto e la malandata salute.

     Con distinti ossequi.

A. Salandra.