AGLI AMICI DELL'UNITÀ
La Rivoluzione Liberale non pretende di raccogliere l'eredità dell'Unità fiorentina. Differenze di cultura e di formazione innegabili faranno del nostro giornale una cosa profondamente diversa da quello del Salvemini. Anzi crediamo che il risorgimento dell'Unità sarebbe anche oggi per noi utile e caro: è difficile far a meno del consiglio assiduo e della collaborazione quotidiana di un maestro come Gaetano Salvemini.
Ma mentre l'Unità tace noi che ci formammo una coscienza politica dei problemi concreti alla sua scuola, crediamo di poter raccogliere gli unitari alla nostra opera di studio e di libera critica. Salvemini, Prezzolini, Einaudi, Savelli, Ansaldo, Emery, Formentini, Andreani, Stolfi e gli altri migliori, con altri giovani maturatisi a severa disciplina nella loro solitudine, lavorano con noi.
All'esame dei problemi concreti daremo una più ampia base storica, renderemo teoricamente espliciti gli sforzi di riorganizzazione morale che nell'Unità si avvertirono.
Mandiamo questo numero a tutti gli abbonati dell'Unità: essi con gli amici di Energie Nove devono costituire il primo nucleo del nuovo organismo. Nella loro educazione politica e morale vi sono i primi principi per la libertà e la simpatia di cui abbiamo bisogno.
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