M. MISSIROLI A LA RIVOLUZIONE LIBERALE"
Caro amico, La ringrazio. Bellissimo il vostro manifesto: una magnifica pagina di sintesi storica. La mia adesione è incondizionata. Voi vi tormentate intorno agli stessi problemi che tormentarono me quando scrissi la Monarchia Socialista. Vedo che perveniamo alle medesime conclusioni. Che vuole Le risponda? Ho paura a mettermi a scrivere. Anni fa, mi accinsi a scrivere una lettera all'amico Giovanetti, che aveva promosso un'inchiesta sul Federalismo e ne usci un volume: La monarchia socialista! A giorni Le manderò la prefazione alla II edizione della mia Monarchia, di imminente pubblicazione. Ella ne farà ciò che vorrà. Pare scritta per Lei. Io resto fermo sempre al mio vecchio punto di vista. La crisi, l'eterna crisi italiana è religiosa. Il nostro problema religioso è insoluto. Non avemmo la Riforma religiosa e nemmeno una rivoluzione politica. Ritengo pertanto che il socialismo (luteranesimo sociale) possa risolvere questo problema conferendo alle masse una coscienza ed un senso dell'individualità, dell'orgoglio: alzare la testa! Naturalmente intendo il socialismo in senso liberale, come strumento per la formazione di coscienze. Nel Papa in guerra svolsi a lungo questo concetto. Come Ella vede, il mio filosocialismo, il mio collaborazionismo muove da presupposti assai diversi da quelli correnti. Le sarò grato se vorrà mandarmi tre o quattro copie del suo programma, che vorrei spedire ad amici. Cordiali saluti. Milano, 18 gennaio 1922. MARIO MISSIROLI.
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